27 gennaio 2013

DIARIO MINIMO DA MIAMI - 17 - Fuga dal Paradiso

Di colpo, il suo sorriso sparisce. La smorfia rimane stampata sulla sua faccia per qualche secondo che a me sembra interminabile. Esplicativa, posso dire così? Se un romano o un napoletano, ma anche un torinese, dicesse ad un proprio concittadino: "voglio trasferirmi a Milano", l'altro lo guarderebbe con la stessa smorfia che Lorenzo ha fatto a me. Siamo quasi al bordo della piscina di casa sua, la serata è fresca e io ho appena pronunciato le parole maledette: "ci stiamo trasferendo a New York".
Ci unisce la stessa regione di provenienza (Lorenzo è di Vercelli). Ci unisce un libro che non so quanti avranno letto in Italia ("Il quarto livello", di Carlo Palermo). Ci unisce lo stesso percorso di studi (giurisprudenza; ma io ho cambiato direzione, mentre lui diventava avvocato e andava a lavorare a Bruxelles, direttamente per l'Unione Europea, prima di venire qui negli USA e occuparsi di riciclaggio di denaro sporco). Ci unisce la passione per il vino e per la carne alla brace (che sua moglie, brasiliana, sta preparando per noi ospiti della festa). Ma quella smorfia dice che Lorenzo proprio non può capire chi non voglia fermarsi a vivere a Miami. E, di più, non può concepire chi voglia andare a NYC. "Guarda che clima, qui, ed è gennaio!".

21 gennaio 2013

DIARIO MINIMO DA MIAMI - 16 - Remembering MLK

Era nato ad Atlanta, il 15 gennaio del 1929. Dopo anni di resistenze, soprattutto in Arizona e North Carolina, adesso è festeggiato ufficialmente in tutti gli Stati Uniti. Il terzo lunedì di gennaio, ogni anno, anche Wall Street si ferma e salta un giro: si celebra il Martin Luther King, Jr. Day, per ricordare quello che è stato il più importante attivista per il riconoscimento dei Diritti Civili della popolazione afro-americana. Ma oggi il MLK Day coincide con l'Inauguration Day, festa nazionale pure questa. Ogni quattro anni, e sempre il 20 gennaio, il nuovo Presidente degli Stati Uniti presta giuramento davanti gli americani e pronuncia il discorso di insediamento.
Il viaggio è ancora incompleto, ha detto Obama, è il momento di agire, non possiamo permetterci altri ritardi e dobbiamo ricordarci le lezioni del nostro passato, gli anni bui della povertà. Un viaggio incompleto, ha ripetuto Obama, fino a quando i fratelli e le sorelle gay non avranno uguale trattamento davanti alla legge. Lincoln, al suo secondo mandato, era stato diretto e conciso come ti aspetti che lo siano sempre gli americani: 173 parole, il discorso inaugurale più breve della storia di questo Paese, l'idea che la guerra tra il Nord e il Sud fosse il prezzo da pagare per aver offeso Dio con la schiavitù della gente di colore.
A Washington il giuramento odierno ha lasciato un mare di rifiuti e una visione ancora più liberale per l'America del futuro. Adesso l'America è ansiosa di vedere come verranno tradotte in concreto le parole uguaglianza ed opportunità.
Un'ora alla fine di questa giornata di festa. Immagino che il Presidente si sia addormentato davanti al televisore. A metà gara, nella sua Chicago, i Bulls sono sopra di sette punti con i Lakers. Mike D'Antoni ha urlato in tutti i modi ai suoi di difendere. Vorrei imprecare anch'io, ma come si fa contro uno che si chiama World Peace?

Remembering MLK.

11 gennaio 2013

DIARIO MINIMO DA MIAMI - 15 - È il mercato, bellezza

Cosa ci faceva nella sua camera da letto? Non lo so. Perché ha aperto il suo armadio? Mistero. Ma ci ha trovato dentro delle lattine. Lattine di capelli spray, da spruzzare in testa per coprire la calvizie. L'amica dell'amico dell'amica di un'amica della mia signora garantisce che la storia è vera, perché ha visto tutto con i suoi occhi (ah, beh; si, beh). E garantisce che l'armadio era quello di Pat Metheny. Quasi quasi, io ci credo.
Capelli spray, del colore che vuoi. Non so se le vendano ancora, ma su Yoytube si trova il filmato che le reclamizzava in tivù: uno dei tanti cosiddetti "infomercial", filmati di un paio di minuti che pubblicizzano prodotti improbabili a prezzi solo apparentemente stracciati. Immagino che la "inf", stia per infestanti: a parte la televisione pubblica e i grandi network a diffusione nazionale, non c'è canale che non ti propini pentole antiaderenti "secondo lo stile europeo" (eh?) o una delle tante versioni della "Snuggie", la coperta che si indossa come una tunica e si prende cura di te durante le sere d'inverno (sfonda poco, a queste latitudini, maledetto clima tropicale).

03 gennaio 2013

(PARENTESI NEL DIARIO MINIMO DA MIAMI - Lincoln, la schiavitù e il "fiscal cliff")

(Difficile capire l'Italia. Quando arrivi a Melfi ti chiedi cosa possa davvero accomunare quel territorio a Mirafiori. Quando guardi le acciaierie, prima di entrare a Piombino, ti chiedi se Piombino esista davvero o sia solo il porto per l'Elba. Io, all'Elba, non c'ho mai messo piede. Ma Piombino l'ho vista decine di volte, e non solo perché la amo. Una volta ogni tre o quattro anni ci mette piede anche qualche giornalista e, in un paio di giorni, disegna il suo reportage. Tu, che ci sei stato varie volte, che hai parlato con le persone, ti chiedi quale bravura nascosta abbia quel cronista milanese. Com'è che tu hai capito qualcosa di diverso? Com'è che tu, anzi, pensi che sia proprio complicato capirci qualcosa?

02 gennaio 2013

DIARIO MINIMO DA MIAMI - 14 - Fuggedaboutit!

Solo tre battute nell'espressione della sua faccia: "mi hanno fregato". Ci ha messo un po', il cameriere, a realizzare la situazione: mentre lui era tornato fuori, per portarci il conto al tavolo, Rachel era già in coda alla cassa e io mi ero solo spostato di qualche metro per riparare il nostro piccoletto dal vento che si era alzato per strada. Amico, hai davvero pensato che volessimo andarcene senza pagare la gazzosa? No, dico...
Magari qualcuno, prima di noi, ti ha davvero tirato il pacco e per questo tu ci hai servito anche un po' svogliatamente, a voler usare un eufemismo; ma da qui a pensare che noi... Ti sei accorto che quando il mio sguardo ha incrociato il tuo, ho capito che in quell'istante ci avevi dato dei ladri? Che nonostante io, vedendoti imbarazzato, ti avessi detto di non preoccuparti, perché ti capivo; tu, morso dal senso di colpa, te ne sei andato a cercare un palloncino da regalare al nostro piccoletto? Gesto apprezzato, però... Vabbé, lasciamo perdere, forget about it!