Ma crudi dati economici a parte, è il documentario sulla mostra dedicata a Pompei che dovrebbe far riflettere noi italiani. Il British apre i suoi confini e vende il suo prodotto a tutto il Mondo, rafforzando in questo modo il suo marchio. Perché quello che andremo a comprare non è Pompei o la secolare tradizione culturale italiana, ma l'autorevolezza del British, del suo brand e delle sue mostre. Quella autorevolezza nasce dalle idee, dalle intelligenze, dalla creatività.
Potremmo prendere esempio dagli inglesi. Invece di pensare solo ai finanziamenti che il Governo italiano taglia o invece di inseguire qualche effimero riconoscimento europeo, legato pure lui alla distribuzione una tantum di fondi, il mondo dell'arte e della cultura italiana potrebbe iniziare a mettere in campo un po' di fantasia in più. Con il tempo, qualche buona idea verrà sicuramente fuori e qualche progetto riuscirà a far parlare dell'Italia in termini sorprendenti. Perché per inventarsi una grande mostra su Pompei e un documentario sulla medesima, da vendere a mezzo Mondo, non serviva essere inglesi.
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